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Nel mese di marzo  l’INPS ha commesso un clamoroso errore nel determinare le trattenute fiscali nei confronti di circa 70.000 pensionati gestiti fino al 2012 dalle banche – ex Istituti di Diritto Pubblico – in quanto le stesse erogavano direttamente i complessivi trattamenti previdenziali ai sensi della Convenzione INPS/Banche, prevista dalla legge Amato.

In aggiunta, datata 20 febbraio, l’Istituto ha inviato a tutti i soggetti sopra richiamati una lettera di spiegazioni, senza prima accertarsi della fondatezza dei chiarimenti e senza sospettare nemmeno un attimo che le tassazioni praticate per decenni dai precedenti Enti erogatori  potessero essere esatte, visto che non era mai intervenuta, a tal proposito, l’Agenzia delle Entrate.

E’ davvero deprecabile la leggerezza con la quale si privano di consistenti somme soggetti che fanno affidamento sull’unica fonte di sostentamento, regolarmente aggredita dai nostri governanti.

E’ ugualmente esecrabile la cultura italiana di non rendere mai conto dei costi che si provocano con irresponsabilità.

Per settantamila lettere inutili, la sola affrancatura corrisponde a circa 49.000 euro e ci vorrà la stessa somma per le lettere di rettifica (escludo di scuse).

Carlo della Ragione

Presidente dell’Unione Nazionale fra i Pensionati del Banco di Napoli

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